Temperamento e Carattere
"I cani da slitta sono animali complessi, in cui convivono istinti selvaggi e lealtà verso l’uomo"
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E’ sempre un po’ difficile delineare un profilo caratteriale poiché, seppur vero che accomunati da una stessa base genetica che rientra nella memoria di razza, i diversi individui presentano sfere emotive ed emozionali proprie, con sfumature caratteriali prettamente individuali. In più subentrano le differenze selettive che implicano un’ulteriore differenziazione più o meno marcata.
Per definire quindi il profilo psicologico della razza è doveroso soffermarsi solo alle caratteristiche generali della stessa, caratteristiche che possano accomunare bene o male tutti gli individui che ne fanno parte.
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Siberian Husky e neotenia
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La neotenia è un fenomeno evolutivo per il quale negli individui adulti di una specie permangono caratteristiche morfologiche e caratteriali tipicamente infantili o giovanili. Sulla base di ciò, è stata individuata una scala di 5 gradini che posiziona sui piani più bassi le tipologie di cani più neoteniche, ovvero le più rappresentative del fenomeno sopra descritto, e nei piani più alti le tipologie di cani meno neoteniche, ovvero quelle che nella loro forma adulta mostrano tratti psico-somatici tipicamente adulti.
Il Siberian Husky, insieme ad alcune altre razze nordiche, è posto sul 5 gradino neotenico. Questo, associato alla sua natura di cane da lavoro, gli conferisce un profilo caratteriale particolare e piuttosto complesso.
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Il Siberian Husky – caratteristiche
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Viene etichettato con i più svariati appellativi che quasi sempre finiscono col descrivere un cane testone, anarchico, ingestibile, e questo non necessariamente a torto, ma solo perchè il più delle volte il proprietario è incapace di instaurare con lui un rapporto etologicamente corretto, convincendosi che “è l’husky ad essere così” e credendo che la gestione di un 5° gradino neotenico possa essere ottenuta come per ogni altra razza.
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Il primo passo per un corretto approccio è ricordarsi che si sta parlando di un cane, non di un “lupo selvaggio”, o di un animale alla stregua di un lupo. Sebbene l’alto posizionamento nella scala neotenica lo renda affine al progenitore selvatico per certi aspetti che riguardano comportamento e psiche, il Siberian Husky è un cane, e discende da altri cani che sono tali da oltre 8000 anni.
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Il carattere della razza è delineato dalla bassa neotenia e dall’essere un cane da lavoro. Entrambi gli aspetti si influenzano e smorzano a vicenda dando così vita ad un cane che mantiene sì un certo grado di indipendenza, ma che non è affatto totalmente indocile. Tutti i cani da lavoro posseggono un certo livello di collaboratività, altrimenti non sarebbe possibile impiegarli in alcuna mansione.
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In generale il profilo del Siberian Husky è caratterizzato da:
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forte gerarchia;
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tempra psichica medio-morbida;
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bassa aggressività;
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assenza di territorialità;
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indipendenza.
Cosa vuol dire tutto ciò?
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Si è delineato un profilo che dimostra una razza che non è adatta a chiunque (e non tutti sono adatti a questa razza). Richiede un livello gestionale più complesso e impegnativo che va dall’impostazione dei ruoli sociali al coinvolgimento in attività appaganti. Può essere un primo cane, purché venga scelto con consapevolezza ed impegno. Non è adatto a chi cerca un cane per pura compagnia e a chi non ha intenzione di mettersi in discussione. Il forte sentimento gerarchico porta infatti questa razza a valutare costantemente chiunque entri in relazione con lui. Strumentalizza molto di ciò che lo circonda, sopratutto le cosiddette risorse primarie, come il cibo, e lo fa per verificare fino a dove può spingersi. Non a caso uno dei principali problemi lamentati da molti proprietari è proprio “l’inappetenza” dei propri Siberian Husky, che sono capaci di arrivare a rifiutare la ciotola anche per diverse settimane se è stata data loro la possibilità di farlo. La maggior parte delle razze tende a riconoscere spontaneamente all’uomo la figura di guida. Con il Siberian Husky questo non accade. E’ perciò necessario stabilire sin dall’arrivo del cucciolo regole chiare e coerenti, senza farsi troppo intenerire dai teatralissimi atteggiamenti che spesso mettono in atto a qualsiasi età. Le parole chiavi per un sano e sereno rapporto con la razza sono: ruoli sociali e gestione delle risorse, coerenza, cooperazione. Perchè questi cani, contrariamente a quanto si possa credere, hanno bisogno di instaurare una relazione “attiva” con il proprietario, cioè una relazione che permetta loro di creare complicità, come accade tra i membri di un branco (organizzazione sociale molto sentita). La sua natura di cane da lavoro lo porta spontaneamente a cercare una collaborazione, sebbene il quinto gradino neotenico lo renda estremamente valutatore e poco incline a concedere la sua obbedienza a chi non ritiene competente. Il tutto si traduce in una docilità modesta ma non del tutto assente: è un cane che dà ma che non regala . L’aspetto indipendente del suo carattere sta proprio in questo e nel fatto che è una delle poche razze in grado di concettualizzare, cioè di elaborare pensieri più complessi e per questo capace di prendere decisioni in autonomia quando lo ritiene necessario. Queste caratteristiche gli hanno permesso di prosperare negli inospitali territori artici.
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La bassa aggressività sia inter che intra-specifica, lo rendono un compagno piacevole, generalmente adatto alla convivenza con altri cani. E’ infatti un grande comunicatore, ritualizza in maniera completa e preferisce evitare i conflitti piuttosto che cercarli.
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L’approccio verso le persone dipende molto dalla socializzazione. Un Siberian Husky correttamente socializzato, tipicamente si dovrebbe dimostrare più o meno indifferente, non timoroso; un po’ di diffidenza può essere presente, l’importante è che non si dimostri fobico. Molte selezioni ormai spingono anche su un carattere più aperto, per questo è possibile trovare soggetti che manifestano un certo grado di espansività anche con gli estranei. Nei cuccioli riscontrare un certo grado di estroversione è più che normale, gli adulti tendono a diventare più riservati. L’approccio verso il mondo è comunque generalmente sereno, mite, gioviale. E’ adatto anche ai bambini purché ad entrambi sia insegnato come relazionarsi a vicenda. Il siberian husky non è una razza con una comunicazione particolarmente “fisica” e per questo è importante insegnare ai bambini, che generalmente tendono ad andarci pesante con i contatti, a rispettare i suoi spazi.
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E’ una razza attiva, che ha bisogno di essere impegnata sia fisicamente che mentalmente. L’ideale sono attività di traino e passeggiate in mezzo alla natura che possano appagare la sua sete di esplorazione. L’assenza di territorialità rende la razza una pessima guardiana: non è in alcun modo, questo anche per la bassa tempra, adattata alla guardia, tutt’al più i soggetti più diffidenti possono comportarsi da sentinelle, avvertendo con sospettosi abbaii o vocalizzi la presenza di un estraneo. Ma non solo! La porta anche a considerare territorio una vastissima area e per questo tende ad allontanarsi per perlustrarla. Questo ha assegnato al Siberian Husky la cattiva fama di essere un fuggiasco. In realtà non scappa, esplora, e questo troppo spesso è conseguenza di uno stile di vita per lui limitante, non appagante, perchè quando un cane è appagato non sente la necessità di cercare da solo ciò che lo soddisfi.
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Si ringrazia Discovery Huskies per il testo.
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